“Forse la consigliera Piccinini non si rende conto che la scuola, complice il caos mentale del Governo, è diventata terra di nessuno e che le prime vittime di questo pericoloso disorientamento sono proprio i nostri ragazzi.” È il consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli, a entrare nel merito della vicenda del dirigente scolastico dell’Istituto tecnico-industriale “Nullo Baldini” di Ravenna, che lo scorso 5 gennaio ha inviato a docenti, studenti, genitori e personale ATA della scuola una circolare contenente il proprio disappunto rispetto allo slittamento delle lezioni dal 7 all’11 gennaio 2021.
“Ritengo che quello del Dott. Grimaldi sia stato un commento legittimo, esternato da chi vive in prima linea le disfunzioni e le difficoltà della riprogrammazione scolastica e del rientro in presenza. Vorrei ricordare alla collega Piccinini che le indicazioni fornite dal Governo alle Regioni e, a cascata, ai dirigenti scolastici, erano quelle di un rientro in classe il 7 gennaio. Sulla base di queste linee guida gli stessi Comuni, d’intesa con le Prefetture e le Provincie, si erano mossi per riprogrammare il sistema dei trasporti pubblici e garantire un rientro in sicurezza. Poi, dall’oggi al domani, senza che nessuno li avvertisse e senza fornire loro alcun tipo di giustificazione, è rimbalzata sui social e quindi per vie ufficiali, la notizia di una posticipazione delle lezioni all’11 gennaio, dopo che la ripartenza preventivata per il 7 era stata concordata in sede di conferenza Stato- Regioni. E ancora oggi, in barba ai più elementari principi di rispetto reciproco e responsabilità politica, non è stato fornito a nessuno dei diretti interessati il motivo reale di questo spostamento. Il risultato – conclude Pompignoli – è che a causa del comportamento sempre più schizofrenico del Governo, i ragazzi, le famiglie e gli stessi insegnanti sono in balia del caos più completo, vittime, loro malgrado, di un sistema che li ha resi un campo di battaglia. Se in questo triste scenario, a testimonianza di un disagio collettivo più che giustificato, si eleva una voce consapevole e coraggiosa, ritengo che non si possa far altro che condividerne lo spirito e, soprattutto, la bontà dei contenuti”.