È morto il lughese Getulio Bongiovanni. Raccontò la deportazione e Auschwitz agli studenti delle superiori

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Se n’è andato negli scorsi giorni il lughese Getulio Bongiovanni, soldato italiano che in seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943 fu deportato ad Auschwitz, vivendo sulla sua pelle l’orrore del nazifascismo.
In un post pubblicato sulla propria pagina facebook, l‘Assessora Anna Giulia Gallegati ha ricordato Bongiovanni e l’incontro avvenuto alla Rocca nel 2017.

“Per anni, non ho voluto parlare della mia storia ma adesso vorrei poterla raccontare ai giovani, non agli adulti, agli studenti delle superiori – aveva raccontato Bongiovanni -. Perché quando venni obbligato ad arruolarmi stavo studiando e amavo immensamente quello che stavo imparando all’università. Mi privarono di questa gioia per mandarmi a combattere una guerra dura e sanguinosa totalmente privo di qualsiasi preparazione. Non sapevamo neanche sparare e in guerra non ci volevamo andare, nonostante ci avessero offerto a tutti un diciotto politico”.

“Vorrei che i giovani capissero che la libertà di oggi è una grande conquista e che può svanire da un momento all’altro, come è successo a me.
Ho passato momenti disumani. Ricordo che nelle baracche volevano che dormissimo con la testa rivolta verso il corridoio perché vedessimo quelli che di noi venivano portati via per essere uccisi” aveva testimoniato Bongiovanni. Ho vissuto due vite, sa? Quella prima della deportazione e quella dopo la liberazione dove ho cercato di riprendere le fila di ciò che ero stato costretto a lasciare.”

“Avrei tanto altro da scrivere ma le parole si bloccano in gola e il solo pensarle provoca un tal dispiacere da non riuscire a proseguire” – ha concluso l’assessore -. Abbiamo perso una persona di buon cuore, umana, attaccatissima al lavoro, colta e intelligente. Un esempio per tutti noi. Addio Getulio, grazie di tutto, mi mancherà moltissimo”.

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