E dopo la Befana? Gli studenti tornano a scuola e l’Emilia-Romagna dovrebbe essere zona gialla

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Che succede dopo la Befana? Al netto che potremmo trovarci in pochi giorni nel bel mezzo di una crisi di Governo, il 6 gennaio scade il decreto di Natale, con i giorni rossi e arancioni per le feste (oggi e domani sono giorni rossi, i 4 gennaio è giorno arancione, il 5 e il 6 gennaio sono ancora due giorni rossi), e quindi da giovedì 7 gennaio dovrebbe tornare il regime delle fasce regionali, con i tre colori – giallo, arancione, rosso – che prescrivono cosa possiamo e non possiamo fare. Il governo ha già fatto sapere che le tre fasce resteranno e che le prossime fasce saranno determinate dopo le verifiche degli esperti sull’andamento del contagio. La prossima settimana – la data non è stata ancora fissata, ma ovviamente dovrà essere prima del 6 – si riunirà la cabina di regia per monitorare la situazione della pandemia regione per regione, in base ai famosi 21 parametri (ci sono regioni che spingono ancora per modificare e/o semplificare questi parametri). Subito dopo il Governo prenderà le sue decisioni.ù

I dati nazionali continuano ad essere altalenanti e per certi versi non completamente rassicuranti: da una parte la curva del contagio pare rallentare, dall’altra l’Rt è in aumento mentre il tasso di positività dei tamponi torna in crescita. Con questi dati una parte d’Italia dopo il 6 gennaio potrebbe dunque finire nuovamente in zona rossa o arancione. A rischiare soprattutto Veneto, Liguria e Calabria, che secondo l’ultimo report Iss hanno superato il valore 1 di Rt e che potrebbero essere collocate nella lista dei territori sottoposti a maggiori restrizioni. Altre tre regioni a rischio sono Puglia, Basilicata e Lombardia. Se non ci saranno novità negative, l’Emilia-Romagna dovrebbe dunque tornare zona gialla dal 7 gennaio.

Mentre è scontato il rinvio dell’apertura degli impianti sciistici, il 7 gennaio invece si torna a scuola anche nelle superiori. I documenti prefettizi firmati provincia per provincia nei giorni scorsi consentono la riapertura e una del Ministero dell’Interno fa il punto su come saranno organizzate le scuole da giovedì 7 gennaio. Dal 7 si comincia con la metà degli studenti e dal 15 — ma più probabilmente sarà da lunedì 18 — con il 75% degli studenti in classe. I mezzi pubblici aggiuntivi dovranno già essere tutti operativi — spiega Lamorgese — dal 7 per poter svolgere uno stress test: sono stati stanziati altri 300 milioni per pagare le corse aggiuntive. Per quanto riguarda i turni di ingresso, in alcune regioni si adottano ingressi scaglionati fino alle 10: ma Emilia-Romagna, Veneto, Molise, Basilicata e Sardegna manterranno gli ingressi per tutti alle 8. Nelle altre regioni per venire incontro alle esigenze di orario, le scuole potranno invece ridurre la durata delle lezioni in modo da non superare le 16 come orario di uscita, recuperando con attività a distanza il tempo perso a scuola.

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