Alluvione: ecco il parere di M5S, Europa Verde e Giovani Democratici

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Movimento 5 Stelle: invece di fare il ponte sullo stretto si metta in sicurezza idrogeologica il Paese

Così in una nota il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti, la deputata pentastellata Stefania Ascari, l’onorevole M5S Federico Cafiero De Raho, la consigliera regionale pentastellata Silvia Piccinini e il coordinatore regionale del movimento 5 stelle Gabriele Lanzi: “L’Emilia-Romagna è ancora una volta flagellata dalle piogge per quella che non può più definirsi una situazione climatica straordinaria ma una nuova realtà con cui convivere e che deve essere affrontata con investimenti urgenti e straordinari. I cambiamenti climatici mostrano un Paese fragile, con molti territori che vivono con terrore le sempre più frequenti allerte meteo. La Romagna, che sta ancora facendo i conti con le ferite dell’alluvione del maggio 2023, si ritrova nuovamente ad affrontare esondazioni con migliaia di persone evacuate, strade e infrastrutture inutilizzabili, aziende in ginocchio. Una situazione frustrante, angosciosa, a cui le Istituzioni devono dare risposte serie, non gli slogan e le promesse vuote del governo Meloni. Le terribili immagini di queste ore sono ancora una volta emblematiche di un Paese impreparato ad affrontare le sfide che lo attendono e a rispondere ai bisogni e alle paure dei cittadini. La politica intanto sta inscenando un osceno teatrino speculando sulle tragedie del nostro territorio, con rimpalli di responsabilità, invece che guardare al futuro e muoversi responsabilmente e con decisione verso scelte che siano davvero radicali. Chiediamo ancora una volta un deciso cambio di visione politica per affrontare le vere emergenze del Paese, come le fragilità idrogeologiche, su cui far confluire risorse mai viste. E denunciamo con forza quelle che sono le assurde priorità di questo governo che drenano montagne di risorse pubbliche: la costruzione del ponte sullo stretto, l’aumento degli investimenti in armamenti, la difesa delle lobby, la contrarietà a tassare gli extra profitti dei grandi gruppi economici con cui si potrebbero reperire nuove preziose risorse da utilizzare per la sicurezza dei cittadini. Un’opera come il ponte sullo stretto costerà oltre 15 miliardi di euro, una cifra con cui si potrebbero affrontare e vincere molte sfide legate ai cambiamenti climatici e mettere in sicurezza idrogeologica tante zone del nostro Paese. La situazione è drammatica, si deve agire immediatamente per proteggere le nostre città e i nostri territori, se il governo Meloni è incapace di farlo si faccia da parte prima che il Paese affondi.”

Serve un nuovo patto per il territorio, la chiamata di Europa Verde Ravenna

Così Europa Verde Ravenna: “In queste ore molti di noi si stanno rimboccando le maniche per aiutare, ancora una volta, le persone colpite dall’alluvione. La terza volta in 16 mesi. Le stime parlano di un quantitativo enorme di pioggia caduta in 24 ore. Contro questi quantitativi non ci sono opere di manutenzione ordinaria (doverose sempre e comunque) in grado di essere efficaci; possiamo solo limitare i danni. Dopo lo scorso alluvione molte opere sono state fatte. È inutile dire che non tutte ci sono piaciute. Eppure chi chiedeva la pulizia degli argini come soluzione definitiva, dopo averla ottenuta, continua a chiedere la pulizia degli argini. Ancora una volta la faciloneria e la malafede ci scaricano la responsabilità della mancata manutenzione: è vero il contrario, la pulizia dei fiumi è stata fatta, ma è stata fatta male; la legna tagliata e secca è stata in alcuni casi lasciata nelle aree golenali ed è stata trascinata dalle piene, come testimoniano gli enormi quantitativi accumulati nelle arcate dei ponti, viste in tante foto e filmati. Ora però è il momento di essere seri e costruttivi. È il momento di essere onesti e dire la verità ai cittadini. La nuova normalità climatica ci mette di fronte a sfide da far tremare i polsi, sfide che richiedono enorme coraggio e serietà. Non è il momento della polemica politica e i nostri cittadini non la meritano. Dobbiamo dire che oggi non siamo in grado di tutelare tutti, non siamo in grado di fare tutte le opere necessario nei tempi urgenti che gli eventi meterologici richiederebbero. Dobbiamo dire ai cittadini che è necessario cambiare il modello di gestione del territorio e rivedere nel profondo il nostro approccio. Ma dobbiamo anche dire che ciò non cambierà l’orizzonte degli eventi dei prossimi anni… Serve un nuovo patto sociale tra tutte le forze politiche del territorio, serve una cabina di regia che riunisca le forze che hanno la capacità e la voglia di fare ciò che la scienza ci chiede da decenni. Abbiamo la necessità di mettere intorno ad un tavolo tutti coloro che, senza ideologie, hanno la voglia di trovare le soluzioni migliori per i nostri cittadini. Un tavolo che riunisca tutti coloro che condividono questi semplici e ineluttabili principi:

  1. I cambiamenti climatici e le emergenze climatiche sono la nuova quotidianità

  2. Le sole opere di manutenzione, pur necessarie, non sono la soluzione stabile per un futuro di lungo periodo. Non bastano più.

  3. Dobbiamo basare le scelte su dati di fatto, rimettere al centro le competenze, rivolgerci ai migliori esperti, abbandonare il facile populismo ideologico da social network

  4. Dobbiamo lavorare, nel rispetto delle diverse posizioni, per il bene del nostro territorio.

Siamo però consapevoli che mentre di discute del futuro e delle soluzioni strutturali di lungo periodo, oggi è essenziale dare tempestivamente i finanziamenti a diversi interventi già individuati. Molti di essi sono già stati progettati e sono presenti nei programmi e nel “piano speciale” in corso di approvazione da parte del Commissario del Governo. Ricordiamo solo a titolo di esempio la rimodulazione di fognature e stazioni di pompaggio, la realizzazione di vasche di laminazione e – tema ancora non approfondito dalla nostra Regione – la sottoscrizione di diritti di allagamento di terreni agricoli.”

Giovani Democratici: Bignami e Musumeci dovrebbero dimettersi. Solidarietà e pieno sostegno per i cittadini e amministratori della Romagna

Così i Giovani Democratici dell’Emilia-Romagna: “I Giovani Democratici esprimono profonda solidarietà e vicinanza alle popolazioni della Romagna e della Città Metropolitana di Bologna, duramente colpite in queste ore da piogge battenti che hanno portato ad avere episodi alluvionali gravi in tante parti del territorio. In un momento così delicato, la nostra priorità è sostenere chi sta lavorando attivamente alla tenuta delle comunità e alla messa in sicurezza delle famiglie: dai sindaci e sindache del territorio, le forze dell’ordine e la protezione civile e tutti i suoi collaboratori. Le immagini delle città allagate, dei campi sommersi e delle strade distrutte dell’alluvione dell’anno scorso sono ancora impresse nella nostra mente. Purtroppo, in un momento così critico, la conferenza stampa di Bignami e Musumeci ha completamente falsato la situazione e strumentalizzato un dramma umano ed ambientale. I Giovani Democratici dell’Emilia-Romagna ritengono inaccettabile che, mentre sul territorio sono impegnati a fronteggiare questa catastrofe, si faccia campagna elettorale a colpi di fake news e di scaricabarile. In un anno e mezzo, il governo Meloni ha accentrato i poteri con i quali non ha fatto nulla per il territorio, né in termini di investimenti né di ristori, lasciando da soli cittadini, imprese e istituzioni dell’Emilia-Romagna. Musumeci e Bignami dovrebbero presentare entrambi le dimissioni e chiedere scusa ai cittadini per il fallimento in Romagna. Per farlo prima di tutto dovrebbero andarci fisicamente, dato che non si sono mai visti. La candidata Ugolini, ne è consapevole? È d’accordo con le affermazioni fatte in conferenza stampa? Si assuma la responsabilità della sua coalizione, che fa dello sciacallaggio di vite distrutte il suo punto di forza… L’anno scorso, dopo due mesi di logorante attesa, il Governo ha nominato Commissario alla ricostruzione Figliuolo, che però ha scelto di non avere una sede operativa sul luogo del disastro. Ci aspettiamo un cambio di passo, nei tempi di risposta, nelle modalità operative e nei fondi stanziati: lo si deve ai cittadini colpiti nuovamente e ad un territorio che ancora una volta saprà rialzarsi ma che non è disposto a farsi prendere in giro.”

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