Una sala ad Eron, l’artista riminese di fama internazionale, al Museo della Città di Rimini “L. Tonini”

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Eron, nato a Rimini nel 1973, è un artista italiano riconosciuto a livello internazionale come uno dei più dotati e virtuosi interpreti dell’arte visiva e della pittura contemporanea, considerato uno dei più importanti esponenti del graffitismo e dell’arte murale urbana tra XX e XXI secolo. Le sue opere spesso trattano temi politici e sociali, unendo potenza, delicatezza, poesia e armonia visiva.

Sabato 21 settembre alle 18, in occasione della Giornata Internazionale della Pace, il Museo della Città di Rimini “L. Tonini” inaugurerà una nuova sala dedicata all’artista.

In risposta alla proposta del Museo, Eron ha scelto di rendere la sala accessibile gratuitamente e ha deciso di trasformarla in un’opera d’arte dal titolo “Painthink”. Il titolo gioca con le parole “Pain” (dolore) e “Think” (pensare), e si presenta come una riflessione profonda sul dolore. L’opera è composta da due dipinti in dialogo. Il primo ritrae un bambino palestinese, realizzato da Eron all’inizio del 2024 per il progetto “Unmute Gaza”. Questo progetto, che coinvolge artisti di fama internazionale, mira a diffondere immagini reali della situazione a Gaza, spesso trascurate dai media. In collaborazione con fotoreporter professionisti come Belal Khaled, gli artisti come Obey, Eron, Escif, Daniel Muñoz e altri hanno creato opere ispirate dalle immagini fotografiche di Gaza. Le opere sono disponibili come poster scaricabili gratuitamente dal sito ufficiale del progetto, unmutegaza.com, e sono state affisse in oltre 70 città in tutto il mondo.

Il secondo dipinto esposto è una parte recuperata da un vagone ferroviario originale su cui Eron aveva realizzato il volto di Anna Frank. Nel 2016, l’artista scoprì un vecchio treno merci alla stazione di Rimini, lo stesso modello usato dai soldati tedeschi per le deportazioni nei campi di concentramento. Eron chiese l’autorizzazione per dipingere il ritratto di Anna Frank sulla fiancata del vagone, ma la richiesta fu respinta. Decise allora di travestirsi da operaio delle ferrovie e, mimetizzato, entrò nel deposito per completare l’opera in soli 23 minuti. Dopo la demolizione del vagone, un operaio, Daniele Pierini, salvò la parte dipinta e informò Eron. L’artista suggerì di trovare un luogo pubblico e accessibile per esporre l’opera, affinché continuasse a suscitare emozioni e riflessioni.

Oggi, il Museo della Città di Rimini ospita questa opera, rendendola visibile gratuitamente al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, ad eccezione del lunedì.

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