Faenza, la prof dorme in classe per protesta: “Basta Dad, riaprire le scuole in in presenza, continuità e sicurezza”

Continuano le proteste del Comitato Priorità alla Scuola Faenza contro la didattica a distanza, per riaprire le porte delle scuole agli studenti. Ieri, 7 gennaio, come da disposizioni governative, gli studenti delle superiori non sono rientrati in classe, proseguendo con la didattica a distanza. Fuori dal Liceo Torricelli-Ballardini di Faenza sono state organizzato 15 ore di didattica in presenza e all’aperto fino all’11.

“Dopo 3 ore in dad e lezione in presenza – si legge sulla pagina Facebook “Priorità alla Scuola Faenza – Gloria Ghetti, professoressa di storia e filosofia al Liceo Torricelli-Ballardini di Faenza e cofondatrice del comitato #prioritàallascuola ha deciso di trascorrere la notte in classe, per far capire che vogliamo tornare nelle nostre classi in sicurezza e per restarci”.

Così l’insegnante Gloria Ghetti, munita di sacco a pelo e con tanti libri portati da casa, ha iniziato un’occupazione simbolica per ribadire “quanto sia importante per studenti, docenti e famiglie tornare a scuola”

“Ci avevano promesso il sette gennaio – afferma la professoressa in un video pubblicato su Facebook – così non è stato, ma noi a scuola siamo tornati in tantissimi in tutta Italia, presidiando piazze, scuole e prefetture. Sono le 14: questo pomeriggio e stanotte resterò in classe, un gesto che si unisce a quelli di tanti altri miei colleghi, studenti e famigli italiane per far capire che vogliamo tornare a scuola in sicurezza per restarci.”

“Per poter tornare a scuola in totale sicurezza – aggiunge Gloria Ghetti – è necessario garantire al più presto a tutta la popolazione scolastica uno screening capillare e periodico con test che abbiano risultati rapidi e la somministrazione del vaccino al personale scolastico, in primis a quello più fragile, perché siamo importanti quanto il personale sanitario: la scuola è un luogo salutare per studenti, docenti, famiglia e quindi per tutta la società. E la scuola può considerarsi aperta solo quando insegnanti e studenti si incontrano. Lottiamo dal 18 aprile 2020 per tornare in presenza, continuità e sicurezza!”.

L’azione della professoressa Ghetti, continuano dal comitato Priorità alla scuola Faenza “dà voce a migliaia di genitori, studenti e docenti costernati e avviliti dalla distruzione della scuola pubblica dalla negazione sostanziale del diritto fondamentale all’istruzione, da decisioni prese in spregio a ogni valutazione sulle gravi conseguenze psicologiche della chiusura della scuola, che perdura da un anno, sui ragazzi italiani”.


Immagini pubblicate su Facebook dal Comitato Priorità alla scuola Faenza