Spezziamo ‘una bigorda’ per il Niballo nero: ancora un falò del diverso?

Sono un 36enne di origini faentine orgoglioso padre di una bimba di 4 anni alla quale, con gran rammarico, anche a Covid sconfitto non farò mai assistere a uno spettacolo ben poco edificante: il rogo del nero. Ancora nel 2021, con tutti gli sforzi spesi a tentare di far sentire parte di una comunità i nostri amici di altro colore, ci si appresterebbe a vanificare tutto con un bel falò del diverso. Complimenti.

Non si tiri fuori l’aspetto storico per favore. Con tutti i nemici veri che ha conosciuto Faenza la storia avrebbe ben altri esempi a cui farci attingere. Potremmo bruciare e prendere a colpi di bigorda il Nazistallo in divisa da SS (coi colori dei rioni, mi raccomando) a ricordare i tanti faentini uccisi pochi decenni fa tra cui mio prozio Bruno Neri – giusto per rimanere allo stadio. Certo, i tedeschi a valle delle filiere produttive romagnole o al bagnasciuga di Cervia potrebbero giustamente non esserne felicissimi. Che ci vuole a stilizzare un minimo l’oggetto del pubblico ludibrio?

Andrea Neri